martedì 21 agosto 2012

I fiori di ciliegio



"I fiori di ciliegio non appaiono solo sulla fusoliera degli Oka e negli haiku dei piloti tokkotai. Sono un simbolo antichissimo e totalizzante in arti, riti, religione e vita quotidiana giapponese. Costante è il loro riferimento alla bellezza, al profumo e alla breve durata, come a un'unica cosa. E' possibile che questa antica significanza porti, in condizioni estreme, a un'identificazione con il ciclo del fiore, così come in Occidente, in condizioni ugualmente estreme, c'è chi si identifica in Cristo e con il suo sacrificio? Invece dell'imitazione di Cristo, essa chiede l'emulazione del fiore e l'identificazione con la natura nell'ora della morte. Entrambi - il fiore di ciliegio e Cristo - sono vite che muoiono per rendere il seme alla terra e a un nuovo ciclo vitale. Il cristianesimo, però, lo dice per concetti, nel Vangelo; la tradizione giapponese per immagini, nella poesia e nei dipinti. Come la letteratura greca classica, essa si concentra nel sentimento di precarietà della vita e diviene comandamento estetico a cui non si può dire di no. Fra i piloti tokkotai sopravvissuti (perchè la loro missione fu annullata o perchè finì la guerra) le depressioni, spesso fino alla disperazione, sono state significativamente alte. In condizioni che per il nostro individualismo occidentale sono sempre più difficili da capire, quando una cultura tradizionale sente che l'identità collettiva è in pericolo, più della vita biologica conta la vita del simbolo. La vita biologica è contingente, solo i simboli sono eterni."