martedì 21 agosto 2012

I fiori di ciliegio



"I fiori di ciliegio non appaiono solo sulla fusoliera degli Oka e negli haiku dei piloti tokkotai. Sono un simbolo antichissimo e totalizzante in arti, riti, religione e vita quotidiana giapponese. Costante è il loro riferimento alla bellezza, al profumo e alla breve durata, come a un'unica cosa. E' possibile che questa antica significanza porti, in condizioni estreme, a un'identificazione con il ciclo del fiore, così come in Occidente, in condizioni ugualmente estreme, c'è chi si identifica in Cristo e con il suo sacrificio? Invece dell'imitazione di Cristo, essa chiede l'emulazione del fiore e l'identificazione con la natura nell'ora della morte. Entrambi - il fiore di ciliegio e Cristo - sono vite che muoiono per rendere il seme alla terra e a un nuovo ciclo vitale. Il cristianesimo, però, lo dice per concetti, nel Vangelo; la tradizione giapponese per immagini, nella poesia e nei dipinti. Come la letteratura greca classica, essa si concentra nel sentimento di precarietà della vita e diviene comandamento estetico a cui non si può dire di no. Fra i piloti tokkotai sopravvissuti (perchè la loro missione fu annullata o perchè finì la guerra) le depressioni, spesso fino alla disperazione, sono state significativamente alte. In condizioni che per il nostro individualismo occidentale sono sempre più difficili da capire, quando una cultura tradizionale sente che l'identità collettiva è in pericolo, più della vita biologica conta la vita del simbolo. La vita biologica è contingente, solo i simboli sono eterni."



sabato 23 giugno 2012

Cthulhu

"Il vero racconto sovrannaturale possiede qualcosa di più del delitto misterioso, delle ossa insanguinate, o di una apparizione avvolta in un lenzuolo che trascina rumorose catene secondo copione. Deve esservi presente una certa atmosfera di terrore inesplicabile e mozzafiato di forze estranee, sconosciute; e deve esserci un’allusione, espressa con una gravità e un tono sinistro adeguati all’argomento, alla più terribile concezione del cervello umano: una maligna e peculiare sospensione o sconfitta di quelle immutabili leggi di Natura che costituiscono la nostra sola difesa contro gli assalti del caos e i demoni dello spazio insondabile".


H.P. Lovecraft



lunedì 7 maggio 2012

Starchild

Rivede infine il monolito nero e rinasce sotto forma di feto astrale (Star Child), in una sorta di Eterno Ritorno.

"Quando l’astronauta che è sopravvissuto, Bowman, raggiunge Giove, il monolito lo trascina in un campo di forze, attraverso spazi interiori ed esterni, e lo trasporta infine in un’altra parte della galassia.




Qui è collocato in uno zoo umano, in una specie di ospedale, un luogo pseudo-terrestre ricavato dai suoi sogni e dalla sua immaginazione. Il tempo non esiste: la sua vita passa dall’età matura alla vecchiaia e alla morte. Rinasce poi in un essere potenziato, un bambino-stella, un angelo, un superuomo – se volete – e ritorna sulla Terra pronto per la nuova tappa dell’evoluzione e del destino umano”.





“Ahimè, uomini, nella pietra dorme un’immagine, l’immagine delle mie immagini!” 
Nietzsche in Zarathustra



sabato 21 aprile 2012

AMOR-ROMA


AMOR-ROMA rappresenta la Via Eroica al Sacro, la Tradizione di Roma, la metafisica romana, raggiunta grazie alla virtù eroico-guerriera (forza, nume Marte) e amore (amor, nume Venere).

"O - ma qual nome ora, dei tuoi tre nomi,
dirà l'Italia? Il nome arcano è tempo
che si riveli, poi ch'è il tempo sacro.
Risuoni il nome che nessun profano
sapea qual fosse, e solo nei misteri
segretamente s'innalzò tra gl''inni:
mentre sull'ombra attonita una strana
alba appariva, un miro sole, e i cavi
cembali intorno si scotean bombendo -
Amor! oh!  l'invincibile in battaglia! ..."

G. Pascoli, Inno a Roma