lunedì 18 aprile 2011

I Quattro Sensi della Vita e la struttura dell'India tradizionale


"Quattro sono le stagioni dell'anno, quattro sono le divisioni del giorno e quattro sono pure le epoche che accompagnano l'essere umano dall'infanzia alla vecchiaia. Alle diverse stagioni della vita corrispondono quattro scopi, quattro "sensi" particolari, che devono essere pienamente realizzati dall'individuo se egli intende raggiungere lo scopo finale e supremo, la liberazione dalla finitezza, dalla catena delle rinascite, dalla sofferenza e dal dolore. I quattro sensi della vita sono: Dharma, il dovere, la virtù, la realizzazione di sé sul piano morale; Artha, l'acquisizione di ricchezza e successo, la realizzazione di sé sul piano materiale; Kama, il piacere, la realizzazione di sé sul piano sensuale, e infine Moksha, la liberazione finale, la realizzazione di sé sul piano spirituale. Le pagine dedicate al piacere sono forse le più interessanti, le più sentite dall'Autore, che lumeggia il rapporto fra desiderio, piacere e godimento, con speciale attenzione al valore simbolico e al senso metaforico delle immagini dell'erotismo. Per quanto importanti possano essere i doveri, i compiti e i piaceri su questa terra, è evidente che per lo spitito indù uno solo, in definitiva, è lo scopo della vita, ed esso solo è l'obiettivo vero, degno di essere perseguito, dell'esistenza di ogni persona, come ricorda il proverbio sanscrito: L'uomo deve sacrificarsi alla famiglia, deve sacrificare la famiglia alla casta, la casta al Paese, il suo Paese al mondo, e il mondo a sé stesso."